E’ coltivato anche a L’Aquila da quando Luca Lepidi, aquilano di 52 anni, nel 2017 ha realizzato
uno dei suoi progetti di vita: coltivare lo zafferano nei terreni che una volta erano curati da suo
nonno in località Pianola, lungo la strada Mausonia.
L’obiettivo di Luca è stato chiaro sin dagli esordi come piccolo imprenditore agricolo.
Realizzare un prodotto di elevatissima qualità testimoniato dalle prestigiose certificazioni del settore che il “suo” zafferano ha ottenuto.
Dal 2019 Luca (ovvero il Podere Fonte Augelli) è entrato a far parte del Consorzio Tutela Zafferano
dell’Aquila DOP e, attraverso il Consorzio, Luca colloca la maggior parte del suo prodotto.
Ai fini del miglioramento selettivo della produzione di zafferano, il Podere Fonte Augelli ha
donato una porzione di terreno con bulbi al Dipartimento Mesva (Medicina clinica, sanità
pubblica, scienza della vita e dell’ambiente) dell’Università dell’Aquila, per realizzare uno studio a
cura del laboratorio di Microbiologia ambientale sull’utilizzo di batteri della crescita in sostituzione
ai fertilizzanti.
Luca ha deciso di dare concretezza alla parola solidarietà con una scelta semplice. Aiutare la
ricerca sulla Poic attraverso lo zafferano.
“Conosco la famiglia da anni. Ho vissuto, insieme alla mia compagna Ilaria, il calvario a cui è stata
sottoposta la famiglia dalla nascita della figlia. Mi sentivo in dovere di fare di più, oltre le facili e
semplici donazioni. Non ci si può rassegnare di fronte una malattia che è invalidante e non ha una
cura…al momento.
Lo zafferano di L’Aquila è con Poic! Perché la ricerca scientifica è speranza e futuro”.
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